Oyakodon – geek chicken

L’oyakodon è un piatto famosissimo della cucina giapponese, facile da preparare e molto nutriente.

Dov’è nato?
Le origini del piatto sono sconosciute, ma ci sono alcune teorie sull’origine del piatto. Una prima, risalente al 1884, indica Kobe come patria di questo piatto. Un ristorante, infatti, fece pubblicare un’inserzione pubblicitaria accostando i caratteri di “oyako” 親子 e “don” 丼. Questa bizzarra combinazione, come indicano anche i caratteri, ha dato origine a divertenti aneddoti: il nome, infatti, vuole dire “genitore e figlio nella stessa ciotola”.
Altre teorie vedono Tokyo come patria del piatto: nel 1887, un ristorante molto popolare di nome Tamahide (dove tama sta per uovo), iniziò a servire un piatto che combinava il brodo di pollo avanzato con dei pezzi di pollo e uova, servito su una ciotola di riso.

Come preparare l’oyakodon?

Questo piatto ha bisogno di una padella speciale, con il manico che sporge verso l’alto, per facilitare lo spostamento sul riso.
Si prepara semplicemente tagliando a pezzettini del pollo, lasciato marinare e poi cotto in un brodo saporito con della cipolla. Infine, viene aggiunto l’uovo, che lega i pezzetti di pollo e rende il piatto “versabile” su una ciotola.

Avete qualche dubbio sul procedimento? Allora vi consiglio di seguire la ricetta passo passo.

L’oyakodon è davvero così famoso?

La battuta che viene fatta per descrizione questa ciotola, è utilizzata molto spesso all’interno degli anime giapponesi: negli Slice of life, è una delle battute preferite (come ad esempio in Lucky Star) ma è in uno dei miei anime preferiti che avviene l’utilizzo migliore per questa battuta: in Kodomo no Omocha, infatti, Sana definisce la famiglia di Akito “uno stupido oyakodon”.

L’anime.

Tradotto in italiano come “Rossana”, durante i primi anni del 2000 arrivava in Italia uno dei peggio censurati cartoni per adolescenti. Trasmesso in orario pomeridiano per i bambini, Kodomo no omocha affronta temi molto cupi, come ad esempio l’abbandono, la depressione e la violenza.

L’anime segue le vicende di Sana Kurata, una giovanissima attrice che cerca di incastrare la sua vita da personaggio famoso con quella di una normale ragazza.

Altre ricette:

  • DifficoltàFacile
  • Tempo di preparazione15 Minuti
  • Tempo di cottura20 Minuti
  • Porzioni4
  • CucinaGiapponese

Ingredienti

Per il brodo.

240 ml dashi
60 ml salsa di soia
60 ml mirin
4 cucchiaini zucchero

Per l’oyakodon

600 g sovracosce di pollo, con pelle, crudo
1 cipolla
30 ml sake
6 uova

Per completare.

600 riso (a chicco corto già cotto)

Passaggi

Per prima cosa, iniziate a fare a pezzi 600 gr di sovracosce di pollo. Potete eliminare anche la pelle. Nel caso tagliare le suddette vi risulti complicato, potete utilizzare anche del petto, tagliato più spesso.

Ponetelo in una ciotola e fate marinare con 30 ml di sakè per 5 minuti.

Nel frattempo, preparate il brodo. In un pentolino versate 240 ml di dashi e iniziate a scaldarlo a fiamma bassa. Unite 60 ml di salsa di soia, 60 ml di mirin e 4 cucchiaini di zucchero. Mescolate fino a quando lo zucchero non si sarà ben sciolto e tenete da parte.

Affettate 1 cipolla e ponete un quarto in una padella piccola. Ovviamente, se avete una padella da oyakodon, utilizzate quella! Aggiungete un quarto del brodo e fate cuocere a fiamma media/bassa fino a bollitura.

Unite 150 gr di pollo dei 600 totali, ben scolati dal sakè, e fate cuocere per 5 minuti senza un coperchio.

Se questo piatto vi ha incuriositi, che ne dite di provare anche il katsudon? Una deliziosa ciotola di riso, sormontata una croccante cotoletta!

Rompete 6 uova e versatene una piccola parte nella padella. Fate rapprendere leggermente e unite un altro po’ di uova. Fate cuocere l’uovo per un paio di minuti e poi versate su una ciotola fumante di riso già cotto.

Decorate a piacere con germogli freschi e semi di sesamo o con del prezzemolo tritato finemente.

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Le mie rubriche: i sani venerdì, i menù fuori casa (per i pranzi al sacco!), l’angolo del tè (gustose ricetta con un ingrediente speciale, indovinate un po’ quale!), geek chicken (ricetta da film, libri, telefilm e altro ancora)

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