Dry martini – geek chicken

Se siete appassionati di cocktail, sicuramente conoscere l’iconico Dry Martini.

Questo cocktail classico è amato sia per il suo gusto elegante e raffinato sia per chi ama il gin.

In questa ricetta, vi racconterò la storia e la ricetta, con qualche variante più famosa di questo intramontabile cocktail.

Quindi preparatevi a deliziare i vostri ospiti con il Dry Martini perfetto!

Storia del cocktail Martini (Dry Martini)

L’origine del cocktail e del nome stesso è spesso dibattuta. Forse è stato inventato da un ligure che, per primo, lo servì a John D. Rockeller. Era il 1912!

Ma un’altra versione racconterebbe che in realtà derivi da un altro cocktail, il Martinez, inventato nel 1850 da Jerry Thomas. Ma le storie non finiscono qui: c’è ovviamente chi lo associa all’omonima compagnia!

Nel corso del XX secolo, il drink è diventato un vero e proprio simbolo di eleganza: è infatti associato anche a personaggi iconici come James Bond!

Piatti da abbinare.

Il dry Martini è un cocktail molto versatile che può essere abbinato a una varietà di piatti. Solitamente, viene offerto con degli antipasti o degli snack, come olive, salumi e formaggi stagionati o erborinati. Ma potete anche osare servendolo con un primo piatto di pesce!

Il film.

Ha sbaragliato tutti i premi. E quando dico che ha vinto tutto, intendo che ha vinto tutto! Per me Nolan è bravissimo, ma ovviamente agli Oscar sono tutti cattivi perché lui fa apparire gli americani delle brutte persone e quindi non riesce mai a vincere.

Ovviamente ho scritto questo articolo prima della notte degli Oscar, ai quali è candidato a 13 premi: da miglior film fino a migliore sceneggiatura, passando per miglior attore e regista! Ovviamente io spero che vinca tutto!

Ma di cosa parla il film?

Oppenheimer racconta la storia dell’omonimo fisico nucleare, che guidò il Progetto Manhattan per sviluppare la bomba atomica.

Altre ricette:

  • DifficoltàMolto facile
  • Tempo di preparazione5 Minuti
  • Porzioni1
  • CucinaAmericana

Ingredienti

6 cl gin
1 cl vermouth secco
1 oliva verde (o un twist di limone)
q.b. ghiaccio

16,52 Kcal
calorie per porzione
Info Chiudi
  • Energia 16,52 (Kcal)
  • Carboidrati 0,08 (g) di cui Zuccheri 0,05 (g)
  • Proteine 0,01 (g)
  • Grassi 0,15 (g) di cui saturi 0,02 (g)di cui insaturi 0,13 (g)
  • Fibre 0,03 (g)
  • Sodio 15,79 (mg)

Valori indicativi per una porzione di 70 g elaborati in modo automatizzato a partire dalle informazioni nutrizionali disponibili sui database CREA* e FoodData Central**. Non è un consiglio alimentare e/o nutrizionale.

* CREA Centro di ricerca Alimenti e Nutrizione: https://www.crea.gov.it/alimenti-e-nutrizione https://www.alimentinutrizione.it ** U.S. Department of Agriculture, Agricultural Research Service. FoodData Central, 2019. https://fdc.nal.usda.gov

Passaggi

Le ricette dei cocktail sono abbastanza (leviamo abbastanza) standard, infatti sono registrate presso l’IBA (associazione internazionale barenders).

Quella del Dry Martini è stata ufficializzata nel 2011, ed è abbastanza semplice.

Riempite una coppa Martini di ghiaccio, per raffreddarla.

Riempite anche un mixing glass di ghiaccio e versate 6 cl di gin e 1 cl di dry vermut. Miscelate con un cucchiaio lungo.

Se questa ricetta vi è piaciuta, vi consiglio di provare anche quella del cocktail Soviva, ispirata al libro e telefilm Good Omens!

Eliminate il ghiaccio dalla coppa Martini e versate il cocktail, filtrandolo dal ghiaccio con lo strainer (colino da cocktail).

A piacere potete spruzzare degli oli essenziali di limone sulla superficie e guarnire con la famosa oliva. Un’alternativa è quella di aggiungere un twist di limone all’interno, ma è una variazione alla ricetta originale.

Varianti della ricetta.

Ovviamente, essendo un cocktail così famoso, il Dry Martini ha un innumerevole numero di varianti. Ora vi dirò alcune delle più famose!

Vodka Martini: si sostituisce semplicemente il gin con la vodka.

Dirty Martini: si aggiunge la salamoia delle olive al cocktail.

Vesper Martini, è una variante creata per il film Casinò Royale, della saga ispirata alla spia inglese James Bond. Questo viene creato dalla spia con vodka, gin e Lillet Blanc, un vermouth di colore giallo dorato, con un profumo molto particolare.

Piccola storiella divertente sul gin in foto: la bottiglia l’ho presa da un set della Martini, dove era stata usata come sfondo in un finto bar creato per le riprese. Avevo preso la bottiglia per farci i famosi bicchieri che si vedono sui social, e invece la bottiglia non era piena di acqua, ma di vero gin!

FAQ (Domande e Risposte)

Il mio cocktail è troppo acquoso.

Semplicemente è stato agitato troppo o si è atteso troppo tempo prima di versare il gin e il vermouth all’interno del mixing glass: agitatelo delicatamente sempre con un cucchiaio lungo e, nel caso la giornata fosse troppo calda, eliminate l’acqua che si sarà formata dallo scioglimento del ghiaccio con lo strainer.

Non raffreddare il bicchiere.

Un bicchiere ben ghiacciato aiuta a mantenere il cocktail freddo più a lungo.

Proporzioni errate.

La classica ricetta dell’IBA prevede una proporzione di gin e vermouth dry di 2: 1, ma ovviamente può essere regolata anche in base al gusto personale dei vostri ospiti.

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Le mie rubriche: i sani venerdì, i menù fuori casa (per i pranzi al sacco!), l’angolo del tè (gustose ricetta con un ingrediente speciale, indovinate un po’ quale!), geek chicken (ricetta da film, libri, telefilm e altro ancora)

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