Pardulas – dolci sardi di Pasqua

Una mia amica sarda, precisamente di Dorgali – in provincia di Nuoro -, ha risposto con entusiasmo alla mia richiesta di ricette tradizionali per Pasqua, inviandomi un sacco di immagini da un suo librone di famiglia. Tra queste, quella che mi ha attirato di più, soprattutto dalle foto, erano queste pardulas. A parte il nome – fighissimo! – mi sono innamorata di loro perché gli ingredienti sono molto simili a quelli della pastiera, e quindi ho stradeciso di provarla 😀

Ecco la mia campana – sarda ricetta delle pardulas (o casadinas!): le mie sembrano tante piccole tartarughe col guscio, vero?

Ingredienti:
x32 dolcetti (circa)

  • 1 kg di ricotta (preferibilmente di pecora)
  • 100 gr di zucchero bianco
  • 400 gr di farina 00
  • 1 pizzico di zafferano (a piacere)
  • 2 uova
  • 25 gr di strutto
  • La buccia grattugiata di un’arancia bio
  • 1 pizzico di sale
  • Zucchero a velo q.b. (per spolverare)

Tempo di preparazione: 15 minuti
Tempo di riposo: 30 minuti
Tempo di preparazione: 20 minuti
Tempo di cottura: 30 minuti

Preparazione:

La pasta. Lavorate con vigore 300 gr di farina 00 con 2 albumi, 25 gr di strutto e 1 pizzico di sale, fino a quando non avrete ottenuto una pasta liscia e compatta. Se necessario, aggiungete poca acqua. Mettete l’impasto ottenuto in frigo a riposare.

Il ripieno. In una ciotola capiente, schiacciate con una forchetta la ricotta, aggiungete 100 gr di zucchero, 2 tuorli, lo zafferano, 100 gr di farina e la buccia d’arancia, lavorando il tutto sempre con la forchetta. Lavorate con forza fino a quando non avrete ottenuto un composto omogeneo.

Componete il dolce. Preriscaldate il forno a 180°.

Riprendete la pasta e con il matterello stendete la sfoglia fino a renderla molto sottile (soffiateci sotto, se si alza è pronta). Ricavate da questa pasta dei cerchietti di circa 10 cm di diametro. Depositate al centro di ogni dischetto un cucchiaio colmo di ripieno, sollevate la pasta intorno al ripieno – che dovrà sbordare come una cupoletta – e tenedola sollevata pressate in più punti equidistanti tra loro.

Sistemate le pardulas ottenute in una teglia rivestita di carta forno, distanti almeno un paio di cm l’una dall’altra e infornate in forno già caldo a 180° per circa 30 minuti. Saranno cotte quando la superficie si sarà colorata.
Appena sfornate, spolverizzate con lo zucchero a velo.

ilaria

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53 Risposte a “Pardulas – dolci sardi di Pasqua”

  1. Come hai potuto vedere.. fatte e pubblicate oggi!!!! Ora ti aggiungo alla lista dei miei blog preferiti.. Complimenti davvero per il blog.. :-* e grazie ancora per la ricetta 😀

  2. Oh mio dio che belle ste foto… soprattutto quella con la neve di zucchero a velo *0*… bellissimo…. mi ha incuriosito anche questa ricetta…. vediamo un po cosa ne pensano i pargoli ^.^ al max se son veloci le ripropongo ai colleghi hi hi hi

  3. Avevo visto il video su facebook e devo dire che ho provato un pizzico di sana invidia, anch’io voglio fare i videooo … Comunque non mi ero resa conto che fosse così facile e veloce preparare questi dolcetti sardi, sono molto carini e golosi, e anche le foto ti sono venute bene 🙂

    1. Ma quel video è bruttissimo, veramente brutto… Ne avevo fatto uno che sembrava più luminoso, ovviamente mia madre ha toccato tutto ed è uscito tutto tagliato… Ammiro chi fa i video, sono davvero difficili se non si ha una mano!
      Vero? Sono davvero facilissimi!

        1. Esattamente. Da soli è impossibile, io ho chiesto aiuto a degli amici, ma dobbiamo trovare un giorno in cui sono disponbili anche loro. Altrimenti, vidi il backstage di una ragazza che li fa su youtube da tipo 10 anni e ha un sacco di cose, ma sai quanti soldi??

          1. Grazie.C’è un’infinita varietà di dolci sardi, è interessante scoprirlo……inoltre, il venerdì prepara una pietanza a base di pesce: è tradizione. 🙂

  4. Sono buonissimi, li ho assaggiati in Sardegna e poi li ho preparati quando sono venuta a casa, bravissima, ti sono venuti una meraviglia, bacioni cara, <3

    1. Io, purtroppo, li ho assaggiati solo portati a Napoli dalla mia amica e poi rifatti da me: secondo me in Sardegna sono ancora più buoni! Per fortuna sono riuscita a trovare tutti gli ingredienti giusti 😀

  5. I <3 tartarughe!
    Mio zio è Sardo, ricordo quando eravamo piccolini e ci ritrovavamo insieme per le feste, ananas e mirto era un obbligo (e al diavolo il fatto che avevo 7 anni!), così come il pecorino dal sapore incredibilmente intenso e piccante….
    I dolcetti che mi piacevano di più erano una specie di biscotti con un retrogusto di anice e delle mandorle, però questi sono molto più eleganti 😉

    1. Io non sai quanti ne ho mangiati di dolci sardi prima che la mia amica cambiasse università! Se li faceva spedire appositamente per farli assaggiare a noi, era davvero fantastica (era, è)!!

  6. Sìììì! Non sapevo si chiamassero così. Ricordo disitntamente di averle mangiate diversi lustri fa in versione salata. Che bello ora conosco non solo la versione dolce ma anche il nome e la provenienza. Un bacio a te!

    1. In versione salata hanno un nome ancora più figo (tipo formaggias ahahah), lei mi ha dato anche quella ricetta! Sono curiosa di mangiare anche quelle, ma è stata dura reperire tutta quella ricotta di pecora e tenerla nascosta a mio padre XD

  7. Io ho un debole per la ricotta!!! Questi li conosco di fama, ma non di fame, perchè non li ho mai assaggiati! The winter is coming!!!

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